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L’IoT di Sirman: macchine intelligenti e assistenza smart

news | 31 marzo 2023

La Digital Transformation è una sfida culturale e organizzativa alla quale oggi sono chiamate le aziende, un fenomeno verso la quale è possibile adottare un atteggiamento passivo di semplice adattamento, oppure una condotta proattiva di piena adozione che mira ad integrare il cambiamento fino ad ampliare le possibilità. Questa seconda strada è quella che Sirman ha deciso di percorrere e di anticipare.

Infatti vedremo che nell’azienda padovana la digital transformation ha affiancato la realtà produttiva e commerciale molto prima che se ne parlasse in modo diffuso, quando non era ancora un trend e non erano previste azioni di sostegno a supporto del tessuto imprenditoriale italiano.

Come nasce Sirman: i passaggi principali

Oggi Sirman è una solida azienda leader nel settore delle attrezzature per i professionisti della ristorazione, della lavorazione carni e della distribuzione organizzata, ma prima di raggiungere questo status, risultato di un percorso in continua evoluzione e miglioramento, ha affrontato varie difficoltà e superato difficili sfide, come ci racconta Luca Marzaro, AD del gruppo Sirman.

Sirman é nata nel ‘69, quasi per caso. L’azienda di uno dei fondatori era in competizione con un’altra che, oltre a produrre gli stessi macchinari, produceva anche affettatrici, risultando così più forte sul mercato. Così, i due fratelli e il cognato cofondatori di Sirman, decisero di iniziare la produzione di affettatrici; cosa non semplice, anche a fine anni sessanta, per la carenza sul territorio di subfornitura specifica di questo prodotto, che era invece sviluppata nell’alto milanese.
Per partire quindi fu necessario avviare molte filiere, dalla fonderia alla pulitura e tante lavorazioni che non erano presenti in zona. Dopo anni di difficoltà, solo uno dei tre fondatori decise di portare avanti Sirman, pagando gli operai con le provvigioni guadagnate grazie all’attività commerciale che svolgeva per altre aziende.

Luca Marzaro

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E’ solo grazie all’espansione commerciale dell’azienda degli anni ‘80 che Sirman riesce a strutturare la produzione attingendo in modo importante dal distretto industriale dell’alto milanese.

Ci siamo rivolti al distretto lombardo con il quale abbiamo collaborato per diversi anni ma, poco a poco, siamo riusciti a raggiungere la nostra autonomia producendo quasi tutto internamente. Nel momento in cui il distretto produttivo dell’alto Milanese è entrato in crisi, Sirman era ormai indipendente avendo internalizzato la maggior parte della produzione. ”

Luca Marzaro

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Negli anni Ottanta si prospetta per l’azienda la possibilità di accedere ai mercati esteri anche se la pratica risultava inusuale per realtà medio piccole come Sirman.

Sirman è stata la prima a proporsi direttamente all’estero: andavamo alle fiere, organizzavamo trasferte alla ricerca delle aziende. Di solito erano gli operatori esteri interessati che venivano in Italia per conoscere il tessuto imprenditoriale, mentre noi abbiamo deciso di adottare una strategia diversa andando di persona all’estero. Poi a fine anni novanta e a seguire sono arrivate le filiali dirette: nel 1999 negli Stati Uniti, a Shanghai nel 2005 e in Brasile nel 2016, per coprire mercati importanti, ma molto complessi, con dinamiche alle quali ci siamo dovuti adattare. Essere direttamente presenti in quei mercati ci ha infatti permesso di velocizzare i tempi di consegna, gestire direttamente lo stock e i rapporti commerciali bypassando intermediari e broker locali. ”

Luca Marzaro

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Le prime idee di IoT

L'intraprendenza, la capacità di trovare soluzioni, la volontà di far crescere un progetto ambizioso, sono le leve che hanno spinto Sirman ad affermarsi ed ampliarsi, ma sono anche gli stimoli che hanno condotto Sirman ad avvicinarsi alle tematiche dell’IoT, mettendo in pratica le prime applicazioni più rudimentali, quando ancora non si parlava di Internet of Things, fino alle tecnologie raffinate odierne che accompagnano i loro macchinari.

Sirman infatti inizia ad avvicinarsi al tema circa 15 anni fa anche se al tempo le applicazioni reali non erano ancora ben definite. L’attrattiva però era ben chiara: poter controllare da remoto le macchine per poterle gestire al meglio, con maggiore efficienza ed efficacia.

Così nacque il primo progetto che, non potendo contare su reti internet diffuse, si basava sulla tecnologia delle onde convogliate e quindi ad impatto minimo sulle attrezzature, che comunicavano tramite il cavo di alimentazione. Nonostante il sistema fosse all’avanguardia, divenne presto obsoleto con l’introduzione di meccanismi più avanzati e fu messo da parte, ma la sperimentazione e la ricerca aziendale continuavano indirizzandosi verso il controllo da remoto delle macchine:

Si trattava di macchine intelligenti che emettevano dei segnali: l’impianto era basato sulle onde convogliate, ovvero una tecnologia usata per la trasmissione dei dati tramite la rete di alimentazione elettrica. Lo chiamavamo “Remote Control System” di Sirman. In più di un’occasione - dice Luca Marzaro - mi avevano chiamato ad illustrare il nostro sistema, diventato un caso di studio. Avevamo anche ideato il “Sirman Track”, un sistema di tracciamento post vendita sulle macchine attraverso il quale i tecnici, muniti di palmari, producevano dei rapportini digitali. In seguito, grazie alla diffusione della rete internet e all’abbassamento dei costi dei chip Wi-Fi, la tecnologia è stata snellita e pian piano la vecchia struttura di controllo remoto è stata sostituita. Noi di Sirman ci definiamo meccanici, facciamo macchine di “alluminio e acciaio" 100%, ma riconosciamo che la facilità di utilizzo, la vicinanza al cliente, quindi il risvolto umano e quotidiano di tutto questo “acciaio”, debba per forza muoversi parallelamente rispetto alla tecnica. ”

Luca Marzaro

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Così la volontà di Sirman è andata oltre il semplice offrire macchine intelligenti sempre più precise, puntuali e sicure: la capacità di essere in rete e di inviare e ricevere dati non solo rende reattive le macchine ma facilita e velocizza il servizio di service che fin dagli albori, quando le macchine erano solo hardware, è stato sempre un fiore all’occhiello della società padovana.

"Noi abbiamo sempre dato importanza al controllo remoto delle macchine e lo abbiamo applicato da quando è stato possibile farlo. Questo influisce positivamente sul nostro servizio di post vendita che è sempre più puntuale e veloce. Il servizio tempestivo di service negli anni è diventato sempre più costoso, non si trovano tecnici disposti ad intervenire il sabato o la domenica. Con l’IoT riusciamo ad ottenere un grande numero di dati attraverso i quali capiamo meglio gli eventuali problemi e interveniamo, per tempo, per risolverli prima che accadano." ”

Luca Marzaro

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I vantaggi dell’IoT

Abbiamo visto come l’IoT renda intelligenti le macchine che riescono ad attivarsi e a svolgere le loro funzioni autonomamente. Abbiamo visto come l’IoT, permettendo di raccogliere un ampio numero di dati analizzabili, sia di supporto per il service post vendita e la prevenzione dell’usura. In molti macchinari Sirman, l’IoT rende possibile la memorizzazione e l’avvio autonomo delle ricette. In questo caso, l’IoT da un lato semplifica il lavoro sia dei professionisti che vogliono ridurre i passaggi all’osso, sia di coloro che vogliono avviare processi di preparazione più lunghi e complessi, sfruttando al massimo le possibilità del macchinario. Continua l'approfondimento con: Tutti i vantaggi di una cucina 4.0

L’introduzione dell’IoT ha reso le macchine più sofisticate ma senza complicarne l’operatività, anzi, semplificandole: da sempre le attrezzature Sirman sono semplici e intuitive, ed anche oggi rimangono tali nel loro utilizzo base, ciò che l'introduzione delle innovazioni tecnologiche ha cambiato è il loro potenziale, da scoprire e sfruttare per una riorganizzazione della cucina o per aiutare in preparazioni più complesse.

La cucina intelligente Sirman è infatti un modello applicabile a realtà semplici o a realtà molto complesse, come ad esempio le catene: l’aggiornamento delle ricette da remoto permette di controllare il menù dalla sede centrale, replicandolo nelle diverse sedi. Questo consente di applicare i cambiamenti di menù in tempi brevi, evitando a volte anche la formazione, meno immediata, del personale di servizio.

Inoltre l’IoT autorizza gli aggiornamenti dei sistemi operativi in autonomia senza l’intervento del tecnico.

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